Il gruppo decide di porre fine allo scontro e si da alla fuga nella boscaglia. Gli orchi non sono apparentemente interessati ad inseguirli e i nostri hanno tempo per pianificare la loro prossima mossa e tirare il fiato. Dopo aver deciso di tentare di eliminare gli orchi a piccoli gruppi con tattiche di guerriglia, gli eroi tornano alla caverna; solo per trovare un drappo bianco all'ingresso. Il capo della tribù vuole trattare e la sciamana, Tuleda, riferisce loro questo messaggio. Loro accettano di incontrare Borgosh, il capotribù, e Korbinian si fa portavoce del gruppo, trattando con l'orco nella sua lingua madre.
Borgosh gli propone un accordo, ma la trattativa degenera velocemente e la tribù si lancia all'attacco ancora una volta. I nostri combattono valorosamente ma la forza bruta di Borgosh ha la meglio e sia Aramil che Korbinian vengono sconfitti e catturati. Gerbo, invisibile, assiste impotente menre i suoi compagni vengono portati dentro la grotta dagli orchi. Lo gnomo decide di consegnarsi anche lui, dopo aver sepolto nel bosco i suoi oggetti magici e preziosi. I tre vengono spogliati di tutti i loro averi e portati nella fossa dei prigionieri. Lì Gerbo ha modo di fare la conoscenza di Gregor, il segretario del Visconte Serge Drumont, magistrato della Città di Triboar.
Il giovane è stato catturato mentre si recava a Phandalin con una lettera indirazzata agli Eroi di Phandalin. Gerbo ammette subito che si tratta proprio di loro e convince Gregor che la loro cattura è solo un astuto piano per infiltrarsi nella tribù e liberare i prigionieri. Dopo alcune ore Aramil e Korbinian si risvegliano, malconci, e si fanno ragguagliare da Gerbo sulla situazione.
Poco dopo vengono portati di nuovo al cospetto di Borgosh che gli propone di nuovo uno scambio. L'orco desidera un tributo di 100 mo all'anno per far cessare gli attacchi alle carovane e inoltre chiede che gli eroi eliminino la Viverna che vive in cima al colle; questo per riguadagnare la loro libertà. Gli eroi accettano riluttanti e Borgosh trattiene come garanzia del loro ritorno il libro degli incantesimi di Gerbo e la spada magica di Korbinian. Il gruppo dopo una notte preparazione e sonno tormentato si apprestano a dare la caccia alla viverna.
Borgosh gli propone un accordo, ma la trattativa degenera velocemente e la tribù si lancia all'attacco ancora una volta. I nostri combattono valorosamente ma la forza bruta di Borgosh ha la meglio e sia Aramil che Korbinian vengono sconfitti e catturati. Gerbo, invisibile, assiste impotente menre i suoi compagni vengono portati dentro la grotta dagli orchi. Lo gnomo decide di consegnarsi anche lui, dopo aver sepolto nel bosco i suoi oggetti magici e preziosi. I tre vengono spogliati di tutti i loro averi e portati nella fossa dei prigionieri. Lì Gerbo ha modo di fare la conoscenza di Gregor, il segretario del Visconte Serge Drumont, magistrato della Città di Triboar.
Il giovane è stato catturato mentre si recava a Phandalin con una lettera indirazzata agli Eroi di Phandalin. Gerbo ammette subito che si tratta proprio di loro e convince Gregor che la loro cattura è solo un astuto piano per infiltrarsi nella tribù e liberare i prigionieri. Dopo alcune ore Aramil e Korbinian si risvegliano, malconci, e si fanno ragguagliare da Gerbo sulla situazione.
Poco dopo vengono portati di nuovo al cospetto di Borgosh che gli propone di nuovo uno scambio. L'orco desidera un tributo di 100 mo all'anno per far cessare gli attacchi alle carovane e inoltre chiede che gli eroi eliminino la Viverna che vive in cima al colle; questo per riguadagnare la loro libertà. Gli eroi accettano riluttanti e Borgosh trattiene come garanzia del loro ritorno il libro degli incantesimi di Gerbo e la spada magica di Korbinian. Il gruppo dopo una notte preparazione e sonno tormentato si apprestano a dare la caccia alla viverna.
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