sabato 14 ottobre 2017

Sessione XXX/XXXI - La Prigione di Alderan

Eroi: Aramil, Gerbo, Corok, Corbinian

Ancora incerti su cosa stia accadendo in questa casa, il gruppo si prepara per riposare nella relativa tranquillità del salone dell'attico. Durante il sonno vengono tutti visitati dallo stesso incubo, o forse trasportati con la mente in un altro luogo. Si ritrovano in vasta sala a volta con un braciere nel mezzo, attorniato da colonne spezzate. Una figura ammantata, senza una mano e orba dell'occhio destro, si materializza nel fumo del braciere. Rivolgendosi ad ognuno dei nostri eroi, l'apparizione rivela che questa è la prigione di Alderan il necromante e che lui lo sta punendo per il suo fallimento. Infastidito dall'intrusione degli eroi, gli comunica che dovranno combattere l'uno contro l'altro e il sopravvissuto riceverà il suo marchio, qualsiasi cosa voglia dire.
Gli eroi, confusi da immagini illusorie e spaventati dalla situazione, tergiversano cercando una via d'uscita dalla sala. Dopo alcuni minuti la voce dell'apparizione risuona di nuovo nelle loro menti, annoiata e infuriata, e gli comunica che il gioco è finito. Subito dopo la sala comincia a riempirsi di sangue che sorga copioso da delle condutture sulle pareti. I nostri cercano una via di fuga fino alla fine ma non c'è speranza e vengono presto sommersi in questo mare di sangue. 
Si risvegliano scossi e tremanti nel salone del maniero apparentemente senza danni. Non avendo altre alternative il gruppo si dirige verso lo scantinato e imbocca la scala a chiocciola che sembra portare nelle ventre delle scogliera. Si trovano all'interno di una serie di caverne e tunnel naturali, scavati nella pietra calcarea e porosa della scogliera. Vengono assaliti più volte da ghoul, resi folli dalla fame, prima di raggiungere una caverna molto più vasta con un grosso pozzo al centro. Il fondo è semisommerso dall'acqua e ci sono vari canali scavati lungo le pareti, sigillati con dei perni d'argilla. In una caverna secondaria, chiusa da una porta di pietra, i nostri trovano quello che sembra uno studio con poveri mobili, coperti di carte libri e reagenti chimici. Sull'unica sedia, si trova uno scrigno di ferro nero e Gerbo dopo averlo esaminato conclude che si tratta di un filatterio di un lich incompleto o comunque non funzionante. Dentro la cassetta ci sono tre oggetti, un pugnale, un anello e un medaglione, chiaramente magici.
Dopo aver tentato invano di distruggere lo scrigno gli eroi decidono di trasportalo al piano di sopra per studiarlo. Gerbo, dando un occhiata al diario che si trova sulla scrivania, scopre alcune importanti informazioni. Alderan aveva chiesto l'aiuto di quello che lui chiama il Maestro Orbo per completare il suo rituale e diventare un lich. Inoltre il pozzo artesiano che si torva nella caverna precedente è in realtà un portale per il Piano delle Ombre, una volta riempito d'acqua. Il gruppo sta per tornare ai piani superiori quando Aramil, mandato in avanscoperta, scorge un corpo umano che volteggia senza peso al centro della caverna del portale. Quest'uomo di mezza età con corti capelli neri e profondi occhi infossati, si gira verso l'elfo e gli sussurra:"Vi prego aiutatemi". Aramil ha appena il tempo di rendersi conto di cosa sta accadendo, quando l'oscurità presente nella zona si condensa attorno all'uomo fluttuante, formando un essere torregginate di fumo nero con lunghi artigli e zanne, un teschio ghignante illuminato da un fuoco viola demoniaco.




Nessun commento:

Posta un commento